giovedì 26 aprile 2012

Lei (X)


L'uomo, un gigante tutto muscoli, sorridendo, si scosta per farci entrare,spingendo la porta con una mano fuori misura. Mai viste mani così grandi, penso tra me.
Varcata la soglia il mondo esterno vien chiuso fuori con la sua pioggia e la sua gente.
Dove mi hai portata? Penso, ma non chiedo.
La ragazza al guardaroba si avvicina, chinando lo sguardo e si offre di prendere il tuo soprabito. La osservo e noto il collare attorno al suo collo, il succinto e quasi trasparente abito di latex non nasconde praticamente nulla di lei.
Alza lo sguardo su di me e timidamente sorride, io ricambio il sorriso.
Della musica arriva alle nostre orecchie attutita dalle pareti insonorizzanti rivestite in tessuto rosso. Un'altra ragazza con il viso in parte nascosto da una mascherina nera, anche lei in abiti aderenti come una seconda pelle, apre una seconda porta. Percorriamo un breve corridoio avvolto nella penombra. Ora la musica si avverte con tutto il suo volume. E' una musica ritmata, sensuale e provocante, scelta per spingere i corpi al movimento.
Scostiamo un pesante tendaggio e davanti a noi si spalanca un ambiente grande e gremito di gente.
Attorno ad una lunga e rialzata piattaforma centrale su cui delle ballerine quasi nude si contorcono sinuosamente   ballando la lapdance, diverse decine di coppie e molta altra gente balla al ritmo della musica che percuote l'aria, satura di profumi esotici ed odore di corpi frementi di desiderio.


Tenendomi al tuo fianco, rimaniamo qualche minuto ad osservarci attorno. Il mio sguardo vaga sulla folla, su quei corpi che si strusciano l'un l''altro in movimenti provocatori e sensuali, mimando spesso l'atto sessuale. Corpi coperti di abiti in pelle o latex, corpi seminudi, corpi che si agitano nella lussuria come in una bolgia infernale.



Mentre sono immersa e intimidita nella contemplazione della folla non mi accorgo che con rapido movimento della mano agganci al bracciale al mio polso un moschetto a cui fa capo una sottile catena d'oro. Ti guardo, mi sorridi e poi ti avvii lungo il corridoio alla nostra destra.
Lungo le pareti dell'enorme sala circolare sono posizionate delle poltrone e davanti ad esse bassi tavolini.
Quasi tutti i posti a sedere sono occupati e su alcuni tavolini ragazze si dimenano mostrandosi senza pudore.


Alle spalle del palco centrale c'è una tenda. Una coppia l'attraversa scomparendo dietro. Intravedo una scala, fiocamente illuminata, che scende verso il basso.
Costretta a seguirti raggiungiamo delle poltrone dove alcune persone sembrano attendere il nostro arrivo.
Due uomini e una donna ci accolgono sorridendo. Mi presenti loro poi ti accomodi, ad un tuo cenno io mi posiziono in ginocchio davanti a te, gambe larghe e braccia incrociate dietro la schiena.
Gli amici tuoi esprimono qualche commento su di me, arrossisco, tu sorridi.


La donna mi guarda intensamente, mi studia senza nasconderlo e quando mi accorgo del suo sguardo sorride. Ha un bel sorriso, ampio, interessante, sincero, sensuale. Ricambio ma abbasso lo sguardo mentre sento una vampa di rossore irrorarmi il viso. Volto lo sguardo e riprendo ad osservare la folla danzante.
Una ragazza con un vassoio si avvicina al nostro gruppo e porta da bere poi si allontana ancheggiando.

La donna con noi si china verso di te e pare domandarti qualcosa, tu annuisci. Lei si alza sistemandosi la gonna sulle gambe. La osservo e decido che è davvero bella. E' alta con un fisico ben curato. I seni non sembrano naturali ma son belli e ammiccano eroticamente dalla scollatura. Vestita con gonna di pelle e camicetta bianca di raso, tenuta sbottonata a mostrare il decoltè. I suoi capelli, neri, sono lunghi, sciolti e le arrivano alla vita; i suoi occhi, neri anch'essi sono profondi, luminosi, intensi.
Si avvicina a me e posandomi una mano delicata sotto al mento mi invita ad alzarmi. Dopo averti guardato e notato il tuo cenno di assenso, mi alzo in piedi.
Lei mi invita a seguirla prendendomi per mano e mi conduce tra la folla danzante.

Mettendosi davanti a me inizia a muoversi lasciando che il ritmo della musica le entri nel corpo, con una mano sul mio fianco mi invita a far lo stesso. Inizio a ballare, all'inizio un poco rigida ma lentamente mi lascio andare finché mi rilasso completamente.
Si accosta a me, avverto il suo profumo intenso, il suo calore. Mi gira e si posiziona contro la mia schiena. Segue i movimenti del mio corpo con il suo o forse sono io che seguo i suoi. Le nostre gambe si piegano all'unisono, le sue mani sfiorano i miei fianchi e si posano sul mio ventre, sento i suoi seni sulla mia schiena, le sue labbra sul mio collo e il suo respiro caldo scivolare sulla mia pelle.
Non capisco cosa mi succede dentro, provo fremiti di piacere, calde vampate di eccitazione percorrere il mio corpo quando le sue mani lentamente , nascoste dalla folla che si dimena attorno a noi, scivolano sul mio ventre verso il basso. Ora sfiora con una mano tra le mie gambe, il suo polpastrello si isinua spingendo il latex tra le mie grandi labbra andando a stimolare il clitoride. Gemo silenziosamente inclinando la testa in dietro. Lei ne approfitta per mordermi il lobo dell'orecchio e poi passare la punta della lingua sul padiglione auricolare. Sospiro. Mi sussurra "mi piaci". Ammetto a me stessa che lei mi eccita, mi piace, mi attira.

Continuiamo il nostro ballo, socchiudo gli occhi e cerco di guardare verso il mio uomo ma mi accorgo che la folla ci ha trascinate lontano.
Lei mi volta, mi stringe a se, mi guarda, sfiora le mie labbra con le sue, le mie difese crollano vinte dall'eccitazione, dal desiderio. La musica martellante, il climax non mi rende facile ragionare. Cedo e la bacio. Un bacio selvaggio, ferino. Le nostre lingue si cercano, combattono;  le nostre labbra si avvinghiano, si afferrano. I nostri denti mordono le nostre lingue e labbra. Lei scivola con la lingua sul mio collo, sento la sua saliva sulla mia pelle. A quel punto lei si ferma, mi prende una mano e mi trascina via tra la folla.



Continua...


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